In uscita in formato digitale e fisico l'8 novembre 2024!!!!!
Shades of Blue - Omaggio alla Blue Note Records - Marco Postacchini Octet
L’idea di questo disco è nata dall’esigenza di omaggiare una delle etichette discografiche più importanti della storia del jazz: la Blue Note Records. Nata nel 1939 da Alfred Lion e Francis Wolff, due immigrati ebrei tedeschi, ha pubblicato in particolare tra il 1950 e il 1960, quasi tutti i nomi più importanti della scena jazz di quel periodo. La storia di questa casa discografica si lega inoltre allo studio discografico di Rudy Van Gelder, un ottico con l’hobby della fonia che nel 1952 iniziò, proprio grazie alla Blue Note, una folgorante carriera come fonico, iniziata agli esordi nel salotto della casa dei suoi genitori, ma poi sviluppatasi principalmente nel famosissimo studio di Englewood Cliffs, nel New Jersey, dove nell’arco di due decenni registrarono praticamente quasi tutti i personaggi più illustri che in quel periodo stavano letteralmente scrivendo la storia del jazz. Le composizioni scelte per formare la scaletta di questo album provengono quasi tutte da pubblicazioni storiche di questa etichetta. Su dieci tracce solo i due pezzi di Quincy Jones non sono direttamente collegati alla Blue Note ma sono stati inseriti in qualità di ulteriore omaggio ad uno degli arrangiatori più importanti, non solo del vasto mondo della musica afroamericana, ma dell’intera industria discografica statunitense. Avendo coinvolto una formazione di otto persone (come in altre precedenti produzioni) con cui ho la fortuna di collaborare da almeno due decenni, i brani sono stati arrangiati in modo da valorizzare le risorse che un tipo di organico del genere mette a disposizione. Particolare enfasi è stata riposta nella figura del basso tuba. Uno strumento anch’esso utilizzato come una sorta di omaggio allo storico album “Birth of the cool” di Miles Davis, dietro al quale lavorava la geniale mente di uno degli arrangiatori più prolifici e importanti all’interno dell’evoluzione della scrittura per medio e largo ensemble: Gil Evans. Una scelta importante è stata quella di mantenere e di non snaturare completamente l’andamento ritmico e armonico dei brani, che nella maggior parte dei casi, almeno nelle loro parti tematiche principali, hanno mantenuto il contatto con le versioni originali.
Simone La Maida: alto sax
Marco Postacchini: tenor sax, flute, piccolo
Massimo Morganti: trombone
Pierluigi Bastioli: tuba
Emanuele Evangelista: piano
Gabriele Pesaresi: acoustic bass
Stefano Paolini: drums